L’indagine conoscitiva sul tema delle intercettazioni, deliberata dalla Commissione Giustizia del Senato della Repubblica il 20 dicembre 2022 e conclusa il 20 settembre 2023 (9 mesi), è stata diretta ad acquisire elementi conoscitivi sul fenomeno generale delle intercettazioni, anche alla luce delle modifiche normative in materia entrate in vigore nel 2020.
Nuovi territori digitali
La criminalità organizzata fa inoltre sempre più ricorso al dark web per le ordinarie comunicazioni telematiche e per commerciare al di fuori dei canali legali.
Le legislazioni di alcuni paesi europei – Francia, Germania, Belgio – oramai consentono agli inquirenti di penetrare nei server ove vengono custodite le comunicazioni telematiche da acquisire come strumento di accertamento dei reati e di repressione dei traffici illeciti.
La legislazione italiana sul punto non consente, allo stato, di accedere direttamente ai server ove sono custodite conversazioni criptate. In una recente indagine di Europol, grazie all’attività della polizia francese e belga, si è scoperto che in questi server quasi il cinquanta per cento dei messaggi afferiva a traffici della criminalità organizzata italiana; solo per tale ragione le autorità di questi Paesi hanno concesso all’Italia di accedere a tali dati attraverso ordini di indagine europei. Questo limite ha comportato che la polizia giudiziaria italiana, tradizionalmente all’avanguardia, rimanesse esclusa o comunque tenuta ai margini nel lavoro delle squadre investigative comuni proprio perché non in grado di apportare contributi proattivi alle investigazioni, così agendo come fruitore passivo di elementi acquisiti in quei Paesi.
Appare necessario affrontare, urgentemente e con decisione, il problema del ritardo che l’ordinamento italiano sta accumulando in tale contrasto, adeguando la propria normativa al nuovo contesto.
