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Esito del monitoraggio in materia di intercettazioni

Consiglio Superiore della Magistratura - Pratica num. 749/VV/2020

Con la delibera del 20 ottobre 2022, il Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato l’esito del monitoraggio in materia di intercettazioni approvato con la risoluzione del 28 luglio 2021, che anticipava già alcune criticità in ordine agli applicativi “Archivio riservato documentale” e “Archivio riservato digitale”.

Ricognizione di linee guida e buone prassi in materia di intercettazioni

 

Nello specifico, la delibera analizza le prassi organizzative adottate in materia di centro intercettazione delle comunicazioni, con specifico riguardo alla composizione, alle competenze, alla tenuta dei registri, alle modalità di trasmissione al gip e di inserimento in TIAP delle richieste di autorizzazione, proroga e convalida; di archivio digitale e gestione dei contenuti; di sorveglianza sul contenuto delle annotazioni di PG e di disponibilità di registrazioni e trascrizioni da parte della PG stessa; di rapporti con le aziende fornitrici dei servizi di intercettazione.

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L’esito della ricognizione, con il dettaglio analitico delle risposte al questionario sottoposto ai RID, è stato rappresentato in alcune slides che si riportano in allegato e che vengono esplicitate meglio di seguito nei punti più importanti.

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1) Hanno risposto 128 Procure su 164 quindi non ha risposto il 22%.

Lawful Interception per gli Operatori di Tlc

2) All’organizzazione degli uffici di Procura seguita alla riforma non hanno partecipato
a. nel 52% i RID (Referenti Distrettuali per l’Innovazione), che costituiscono gli organi di prossimità sul territorio del Consiglio Superiore della Magistratura per l’innovazione tecnologica
b. nel 22% i MAGRIF (Magistrati di Riferimento per l’innovazione), che collaborano con i RID e con i dirigenti degli uffici giudiziari, rilevano le richieste e le necessità dell’ufficio e le criticità esistenti, suggerendo le soluzioni idonee

Il compito dei RID e MAGRIF in materia di intercettazioni è la formazione del personale amministrativo e dei colleghi per:
• risolvere i problemi tecnici e giuridici con autonomia e consapevolezza;
• controllare l’operato di fornitori e PG evitando di delegare loro la concreta disciplina del funzionamento delle intercettazioni;
• controllare le spese e l’utilizzazione dei mezzi tecnici;
• monitorare i ticket e le segnalazioni di malfunzionamento per verificare le concrete responsabilità (CISIA o ditte)

3) Nelle 128 Procure che hanno risposto al questionario, non esiste un ufficio CIT (Centro Intercettazioni Telefoniche) nel 13% dei casi. Solo 111 Procure hanno quini un CIT

4) Nelle 111 Procure che hanno il CIT, il coordinamento dell’Ufficio è affidato:
a. Nel 48% dei casi al Procuratore
b. Nel 15% dei casi ad un Sostituto Magistrato
c. Nel 13% dei casi ad un funzionario amministrativo
d. Nel 10% dei casi ad un Magistrato Aggiunto
e. Nel 14% dei casi ad altro

5) Le funzioni affidate al CIT sono:
a. funzioni amministrative;
b. interlocuzione con operatori telefonici, fornitori e P.G.;
c. scansione documentale ed inserimento TIAP;
d. redazione dei decreti dispositivi ex art. 267 co.3 c.p.p.;
e. gestione della sicurezza e degli accessi alle sale intercettazione;
f. tenuta registro mod.37;
g. gestione dei conferimenti nell’Archivio Digitale;
h. gestione delle autorizzazioni e degli accessi all’Archivio Digitale;
i. gestione sala ascolto difensori;

6) Nel 91% dei casi (117 Procure) sono stati effettuati conferimenti nell’ADI, mentre il 9% (11 Procure) non ha effettuato alcun conferimento delle intercettazioni nell’ADI.

7) In 50 Procure è stato effettuato il conferimento in modo parziale ex art.291 co.1 c.p.p.

8) Sono state riscontrate criticità nei conferimenti. In particolare:

• Nel 56% dei casi per i conferimenti parziali
• Nel 58% dei casi nei conferimenti totali

9) Le criticità riscontrate nel conferimento sono:
• lunghezza dei tempi necessari;
• farraginosità delle procedure;
• frequenti errori tecnici che impongono di ripetere la procedura
• difficoltà di consultazione causate dalla logica di archiviazione;
• mancata corrispondenza tra RIT e numerazione dei decreti all’interno dell’ADI
• difficoltà, lentezza ed imprecisione del procedimento di copia;
• difficoltà nel trasferimento tra procedimenti pendenti presso lo stesso Ufficio e nell’esportazione in caso di trasmissione per competenza ad altra Procura;
• capienza dell’Archivio Digitale;

10) Il momento del conferimento ex art. 284 co.4 c.p.p. è stato così individuato:
• In 106 casi, dopo la cessazione della singola intercettazione
• In 73 casi, dopo la cessazione dell’ultima intercettazione facente parte dello stesso procedimento penale

11) Sono state adottate direttive sul mantenimento dei dati sui server dei fornitori dopo il conferimento. In particolare nel 73% dei casi.

12) Le disposizioni indirizzate ai dati sui server dei fornitori dopo il conferimento hanno riguardato
• Nel 60% dei casi l’immediata cancellazione
• Nel 34% dei casi il mantenimento dei dati per un tempo determinato
• Nel 6% dei casi il mantenimento dei dati senza ulteriori specificazioni

13) La facoltà di ascolto esercitata dai difensori e prevista dall’art. 268 co.6 c.p.p. è stata sercitata con la seguente frequenza:
• Nel 63% dei casi, mai
• Nel 23% dei casi, quasi mai
• Nel 13% dei casi, qualche volta
• Nel 10% dei casi, spesso

14) Le criticità riscontrate nell’accesso da parte dei difensori
• complessità della procedura di generazione della password;
• difficoltà nell’individuazione dei RIT;
• separazione tra postazione di consultazione e quella di creazione delle copie;
• insufficienza dell’hardware messo a disposizione;
• difficoltà od impossibilità di visione dei file video;

15) Le criticità nella trasmissione degli atti al GIP
• alcuni uffici GIP non sono ancora dotati dell’applicativo TIAP o non lo utilizzano;
• mancanza di alert e ricevuta nel caso di atti sottoposti a termini di scadenza;
• impossibilità di evitare l’invio di tutti gli atti relativi al RIT, escludendo quelli già trasmessi in precedenza;
• necessità di un invio separato per ogni bersaglio o RIT;
• mancanza di ordinamento cronologico degli atti all’interno di ogni RIT

16) Le operazioni di ascolto da parte della PG avvengono:
• in 37 Procure presso gli Uffici della PG per mezzo della remotizzazione
• in 13 Procure presso le sale di intercettazione della Procura
• in 73 Procure, sia presso gli uffici di PG che quelli di Procura
• 5 Procure non rispondono

17) In 75 Procure è possibile l’estrazione di copia delle registrazioni dalle postazioni di ascolto sia presso le sale della Procura che presso gli Uffici di PG

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