di Angelo Magliacano
L’analisi degli “effetti” (impronta balistica), trasversalmente innalzata a principe del giudizio, inquina il processo costante e ciclico di ricerca delle origini delle cause. L’azzardo semantico contenuto nel titolo richiama lo studioso esperto alla centralità dell’aitia = causa. Le argomentazioni proposte sostengono lo sviluppo di un metodo induttivo – deduttivo (un processo ciclico Empirico – Analitico) che miri a scandagliare, conoscere, riprodurre, argomentare il nesso duale causa – effetto, cioè l'”Eziologia” del patrimonio improntativo appartenente a quel reperto balistico, prodotto della macchina termobalistica, utile all’analisi comparativa; ovvero raffinare e dedicare l’algoritmo umano dell’esperto balistico. A tal proposito, gli strumenti di insiemistica applicati verificano che la curva crescente, grafico della funzione convessa f(τ)=Ψconτ>0, (Ψ=Indice qualitativo e quantitativo delle Caratteristiche balistiche τ=Grandezza temporale influenzata dalla vita operativa della macchina termobalistica), è costituita dall’interpolazione dei punti che altro non sono la contestualizzazione della vita operativa dell’arma, ovvero “l’Eziogenesi” del patrimonio improntativo relativo al reperto balistico oggetto dell’analisi comparativa. Dunque, l’originalità e la validità dei modelli statistici-matematici, a cui la ricerca attuale pare investire e dare credito, andranno sicuramente raffinati e dedicati, poiché attribuiscono un peso eccessivo a taluni effetti, tradotti statisticamente ed utilizzati nel confronto comparativo (matching).
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La naturale consapevolezza che qualsivoglia studio, formazione teorica o conoscenza, non può essere disgiunta dall’applicazione pratica, dei quali è diretta conseguenza, conduce a “processare” ogni aspetto dell’accertamento tecnico-balistico.
L’azzardo semantico contenuto nel titolo di questo articolo brilla di luce propria, poiché in modo trasversale, esprime il concetto filosofico di integrazione degli esperimenti forensi prodotti dai laboratori di balistica.
La dissertazione consta di una parte speculativa in cui i concetti espressi vengono “soccorsi” da strumenti di insiemistica.
Superato questa sezione embrionale e di concepimento, si spera il lettore vorrà ripercorrere con l’autore gli aspetti esplicativi della ricerca sperimentale correlata, esplicitata negli articoli di successiva pubblicazione.
La naturale spinta ad oggettivare l’analisi balistica comparativa ha prodotto osservazioni ed argomentazioni il cui obiettivo è: “strutturare” un approccio che prescinde dalle strumentazioni utilizzate, ovvero raffinare e dedicare l’algoritmo umano dell’esperto balistico.
Nelle intenzioni, si vuole dimostrare che l’operatore/esperto non deve esclusivamente operare un “labor limae” o affinare assunti, desunti e conclusioni, bensì setacciare secondo uno schema dettato da un approccio Empirico- Analitico, al fine di ottenere risposte per esclusione od inclusione. Ciò sarà tanto più efficace, quanto più capace di rilevare e dimostrare il nesso tra gli effetti osservati e documentati sui reperti, prodotti dalla macchina termobalistica, e le cause esogene ed endogene che li hanno generati.
Ebbene, il processo ciclico, compiutamente esaustivo, testé descritto, seppur da un punto di vista filosofico, non potrà che considerare riduttivo qualsiasi approccio statistico o matematico costruito per ridurre l’apporto dell’elemento soggettivo di giudizio nell’analisi balistica comparativa.
L’intendimento è di sviluppare un ragionamento che non sia stucchevole o accademico, ma che concretamente contribuisca ad ampliare, integrare ed affinare le indicazioni classicamente intese.
1. L’analisi balistica comparativa ed il metodo empirico analitico
Lo studio, pur non proponendosi di ripercorrere dettami ed indicazioni costitutive di approcci “scolasticamente” intesi, trae spunto ed utilizza elementi di base dell’attività comparativa, al fine di evidenziare il diverso metodo di ciò che si vuole integrare ed affinare. A tal proposito, si riporta, come valido ed ineludibile processo analitico, la seguente schematizzazione utilizzata quale imprescindibile punto di partenza formativo:
L’analisi balistica comparativa, riproposta legittimamente nelle procedure descritte alle tavole (2) e (3), è concepita come successione lineare-segmentaria.
Gli step sono concepiti come inizio e fine di un percorso lineare-aperto e non ciclico; esordiscono con l’osservazione del reperto balistico che, attraverso un’analisi valutativa, giunge ad un giudizio conclusivo.
In verità, la giustezza di un giudizio conclusivo può essere garantita alternando le fasi del ciclo Empirico – Analitico che contempla processi di deduzioni ed induzione (dal generale particolare), finalizzati a calibrare al meglio il giudizio conclusivo riguardo agli effetti e le relative cause (Caratteristiche primarie o di classe; Caratteristiche sottoclasse; Caratteristiche secondarie, individuali o di singolarità), osservati sui reperti balistici.
Figura 2: Ciclo empirico secondo Adriaan de Groot
In quest’ottica, appare imprescindibile individuare il nesso duale, causa – effetto, affinché ogni effetto (impronta), osservato e descritto, venga fatto risalire alla causa che lo ha prodotto, ove le cause individuate possono essere sia endogene (usura, tolleranze, pressioni di esercizio, rendimento meccanico, processi di lavorazioni industriali es. Figura 1, etc.) che esogene (cause accidentali, ambientali, manutenzioni ordinarie e straordinarie, conservazione, etc.).
Il peso validante attribuito ad un giudizio comparativo è spesso rafforzato dalle argomentazioni scientifiche che, in una trattazione multidisciplinare, scaturiscono dalla conoscenza del fenomeno stesso.
2. Il concetto di “decadimento” nel tempo delle caratteristiche balistiche dell’arma
In questa trattazione si discute del postulato secondo cui le caratteristiche balistiche di singolarità, sottoclasse e persino di classe, decadano nel tempo, al variare delle condizioni meccaniche della macchina termobalistica, causate dalla sua vita operativa, cioè dalla sua storia (Insieme “τ”).
Il concetto di “decadimento” nel tempo delle caratteristiche balistiche dell’arma, contempla la trasformazione e/o modifica (morfologia, topografia e dimensione), il loro arricchimento e/o il depauperamento qualitativo e quantitativo.
Ciò avviene per qualsiasi traccia/impronta prodotta mediante un’azione meccanica ripetuta (10-200.000 colpi) da una macchina elementare e non complessa, la cui generazione non appartiene alla tipologia industriale Meccatronica,CN, CNC, Robot industriali, CAM, PLC, CAPP.
Se in ogni istante (τ) associamo all’arma un indice (ψ), potremmo descrivere matematicamente l’interdipendenza tra queste due variabili secondo una curva caratteristica.
Per meglio individuare e descrivere gli insiemi Ψ e τ,lo studio attribuisce alla loro formazione ed al relativo peso, rispettivamente:
Per l’insieme Ψ, si considera il contributo fornito dagli insiemi Ф, ξ e σ, che individuano il patrimonio improntativo della macchina termobalistica.
(L’unione di due insieme (x,y) è l’insieme costituito da tutti gli elementi che appartengono sia ad x che ad y, considerando una sola volta gli elementi comuni e si indica con x∪ y, cioè x unito y).
In rappresentazione tabulare:
Ф∪ξ∪σ=Ψ
Ф={Caratteristiche primarie o di classe}
ξ={Caratteristiche di sottoclasse}
σ={Caratteristiche secondarie, individuali o di singolarità}
In rappresentazione grafica con Eurelo-Venn:
Per l’insieme τ, si considera il rilevante contributo fornito dai due insiemi A e G che influenzano la nascita e la vita della macchina termobalistica.
In rappresentazione tabulare:
τ= A U G
A={fattori esogeni}; G={fattori endogeni}; A∪ G=τ
In rappresentazione grafica con Eurelo-Venn:
La curva crescente, grafico della funzione f(τ)=Ψconτ>0, è costituita dall’interpolazione dei punti che altro non sono la contestualizzazione della vita operativa dell’arma, ovvero “l’Eziogenesi” del patrimonio improntativo relativo al reperto balistico oggetto dell’analisi comparativa.
Ampliando il concetto postulato in partenza, è discutibile che, in un’analisi balistica comparativa tra reperti esplosi/sparati da una macchina termobalistica, si possano ipotizzare diversi livelli comparativi in una scala virtuale, che consideri l’arma, non come un insieme (Unicum) definito e contestualizzato, ma debbano far riferimento ad identità parziali per le singole tracce che rappresentano il patrimonio improntativo (identità /non identità di espulsione – estrazione – percussione – culatta – impronte di canna). Questo breve inciso sostiene valutazioni che andranno affrontate nel merito, non solo con strumenti di insiemistica, piuttosto che filosofici, ma che non saranno oggetto di questo lavoro.
In sintesi, stante la condivisa spinta alla ricerca e messa a punto di metodiche scientifiche utili a formulare oggettivi criteri di giudizio, le argomentazioni proposte in questo lavoro sostengono la tesi di uno sviluppo di un metodo induttivo – deduttivo,che attivi un processo ciclico Empirico – Analitico. Tale metodo integra i presupposti lineari di una valutazione concepita a step successivi, formulata in seno alle attività formative classiche.
Il metodo illustrato mira a scandagliare, conoscere, riprodurre ed in fine argomentare il nesso duale causa – effetto, cioè l'”Eziologia” del patrimonio improntativo appartenente a quel reperto balistico, utile all’analisi comparativa.
Dunque, l’analisi comparativa sarà finemente dedicata, poiché frutto di un processo che giammai sarà solo “riconosci le diversità”.
Nel merito, l’originalità e la validità dei modelli statistici-matematici, a cui la ricerca attuale pare investire e dare credito, andranno sicuramente raffinati e dedicati, poiché attribuiscono un peso eccessivo a taluni effetti, tradotti statisticamente ed utilizzati nel confronto comparativo (matching).
L’intera trattazione suggerisce un’impostazione diversa (forma mentis), diretta ad approntare, sviluppare e perfezionare un algoritmo di “competenze” capace di procedere dalle cause agli effetti e viceversa, dal generale al particolare, nonché dal particolare al generale e dall’insieme delle caratteristiche di classe a quelle individuali (singolarità), e viceversa.
E’necessario conoscere la genesi, la variazione al mutare delle condizioni al contorno e l’interdipendenza delle innumerevoli variabili che influenzano e determinano il fenomeno balistico, originato da una macchina termobalistica, i cui prodotti (bossoli e proiettili) sono oggetto dell’indagine balistica comparativa.
Ed inoltre, è indispensabile acquisire informazioni (X) e dati sperimentali che appartengono all’intervallo [ 0 + ∞[, tali che, considerando Ө= Errore di giudizio e il limite matematico della funzione f(x) = per , si abbia che l’errore (Ө) sia nullo.
“Processando”, osservando e documentando la peculiarità delle caratteristiche di singolarità d’arma, si giunge a discriminare quanto più possibile l’elemento soggettivo e a “dedicare” il giudizio microcomparativo, attingendo dalle informazioni, dai dati sperimentali e dalle conoscenze acquisite.
Lo studio della difettosità superficiale e la conoscenza dei processi di lavorazione industriale delle parti meccaniche (elementi, meccanismi e congegni) dell’arma, a diretto contatto con le superfici del bossolo esploso e del proiettile sparato, durante il suo ciclo funzionale, sono di fondamentale importanza per argomentare il giudizio conclusivo, discriminando al meglio ogni considerazione soggettiva. ©
Articoli pubblicati
di Angelo Magliacano (N. III_MMXIX)
Il criterio di ricerca di quest'analisi balistica ripercorre ed integra il processo logico suggerito dall’approccio Empirico-Analitico, postulato nell’articolo di recente pubblicazione - Nr. 2 MMXIX Sicurezza e Giustizia -. L’oggetto della speculazione è rappresentato dall’elemento binario (arma – bossoli esplosi) costituito da due gruppi (A e B) di bossoli, esplosi sperimentalmente da due pistole semiautomatiche dalle medesime caratteristiche di classe, assemblate in successione e testate al termine del lay-out di produzione, denominate “FTX” e “FTY”. Ciò detto, è del tutto evidente che il fondamento di questa sperimentazione è indubbiamente rappresentato dal fatto che le cause (difetti), che determinano gli effetti documentati, non sono inquinate dalla “metamorfosi” prodotta dal variare delle condizioni meccaniche dell’arma, determinata dalla sua vita operativa e dalla sua storia, che arricchisce e modifica inevitabilmente il patrimonio improntativo, corrispondente alle caratteristiche balistiche di classe e singolarità d’arma (2. Il concetto di "decadimento" nel tempo delle caratteristiche balistiche dell'arma - N. 2 - MMXIX Sicurezza e Giustizia). Inoltre, l’analisi balistica eseguita sui bossoli test (FTXA1-2 ; FTYB1-2) conferma che ogni arma, sin dall’origine, rappresenta un “UNICUM” distinto e singolare dal punto di vista dell’identità balistica. Nello specifico l’accertamento micro-comparativo insegue l’obiettivo di “codificare” gli effetti (macro e micro improntamenti a copiare) prodotti dalle loro matrici (es. espulsori) ed affermare il nesso di casualità tra i processi industriali (lavorazioni meccaniche) utilizzati per produrre le parti d’arma (espulsori/percussori/estrattori) e taluni micro-improntamenti osservati e originati da evidenti difettosità delle loro superfici. In particolare l’operosa dedizione all’indagine eziologica consente di de-codificare la “singolare” eloquenza del difetto, che può essere infatti considerato in funzione dell’aspetto che assume, della causa che l’ha generato, dell’effetto che esso ha sulla funzionalità del prodotto e così via. Esso è fine “oratore” e dovrà permettere di individuare elementi comuni (caratteristiche di singolarità d’arma) in difetti che appaiono distinti.