di Ana Isabel Peris Mendoza
[vc_row] [vc_column width=”5/6″]Sulla base del principio di Locard, quando un criminale interagisce con una vittima, i due hanno elementi che vengono trasferiti dall’aggressore alla vittima e viceversa. Tuttavia, non dobbiamo solo osservare gli indizi fisici. È importante tenere conto di quelle emozioni che le prove possono trasmettere e saranno fondamentali per la futura ipotesi di un profilo criminale del criminologo.
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“Ci sono alcuni indizi sulla scena di un dilitto che per la sua natura nessuno può raccogliere o esaminare. Come si raccoglie l’amore, la rabbia, l’odio, la paura…? Queste sono cose che dovete saper cercare.“ Cosí, definisce l’oggetto del profiling il Dr. James T. Reese. Quando ci troviamo in una scena del delitto, si deve fare un esame forense del sito in profondità, per raccogliere tutte le prove fisiche per essere, successivamente, analizzate nei rispettivi laboratori e per trarre conclusioni affidabili da quello che è successo esattamente. In questo, la partecipazione di un criminologo sul palco dovrebbe concentrarsi sulla determinazione delle caratteristiche, vale a dire, interpretare il comportamento e le decisioni del colpevole rispetto alla vittima, il crimine e il significato che l’aggressore dà ad esso.
Sulla base del principio di Locard, quando un criminale interagisce con una vittima, i due hanno elementi che vengono trasferiti dall’aggressore alla vittima e viceversa. Tuttavia, non dobbiamo solo osservare gli indizi fisici. È importante tenere conto di quelle emozioni che le prove possono trasmettere e saranno fondamentali per la futura ipotesi di un profilo criminale del criminologo. Quando smettiamo di esaminare la scena del dilitto da un punto di vista psicologico, non dobbiamo confondere quello che un profilo criminológico ci mostra, si possono ricavare informazioni attraverso le caratteristiche della scena del dilitto, si possono notare tratti della personalità del delinquente, della vittima e anche la motivazione. Per questo, il criminologo deve effettuare una ricostruzione degli eventi e dei testimoni. Per questo, farà interviste che daranno informazioni sull’evento al fine di ottenere tutte le informazioni necessarie per spiegare il comportamento della vittima e dell’autore del reato.
Inoltre, il profiler dovrà concentrarsi su quelle prove che forniscono un comportamento chiaro e non su prove che può intuire, non su quelle che non dimostrano nulla. Solo così si possono ottenere ipotesi più accurate e realistiche del comportamento di coloro che sono coinvolti e la motivazione per commettere l’atto.
La domanda che deve avviare il criminologo è: che tipo di persona è in grado di attuare questo tipo di scenario e perché?
Quindi, prima di tutto, dobbiamo guardare al tipo di scenario che il profilo si trova di fronte e fare una valutazione al fine di raccogliere tutte le prove e ottenere una “storia” attraverso la ricostruzione più fedele possibile. Per questo, mettiamo da parte l’intuizione e iniziamo a cercare quello che potrebbe essere il rapporto tra la scena che abbiamo trovato e la condotta del reo in maniera conforme al contesto del crimine. Tuttavia, questo non significa che i fatti sono passati solo sulla stessa scena in cui è stata trovata la vittima. Cioè, è possibile che la prima interazione è avvenuta in uno scenario diverso, che potrebbe essere il momento dell’attacco o dell’abbandono del corpo. Quindi, possiamo avere sicuramente diversi scenari e per questa ragione è importante osservare la facilità di movimento che ha avuto l’aggressore e il motivo per cui ha scelto questi scenari e non altri diversi.
Inoltre, dopo aver studiato tutto nel suo complesso, facendo attenzione ai metodi di approccio, di attacco e di controllo che potrebbero essere utilizzati, il risultato che ci verrà fornito ci darà indizi per il tipo di rapporto che potrebbe aver mantenuto con la sua vittima e di come ha agito di fronte i fatti: se la vittima potesse avere un rapporto di qualche tipo con l’aggressore prima o se è stata scelta a caso. Possiamo anche scoprire se ha avuto una pianificazione premeditata o l’atto è stato casuale.
Per quanto riguarda le prove, non sempre possono essere fondamentali, poiché sono quegli elementi che l’autore del reato crede di poter collegare con la vittima. Per questo, il criminale può eliminare o modificare queste prove (questo si conosce con il nome di atti precauzionali) anche al fine di preservare la propria identità. Inoltre, a volte gli oggetti di valore vengono rubati ma non sempre si tratta di una rapina, può essere una condotta secondaria alla motivazione principale dei fatti. Come ad esepio, la sottrazione di altri elementi che possono essere di valore sentimentale come trofei; cioè oggetti che possono apparire al colpevole come un simbolo di vittoria e per mostrare la forza e la posizione dominante sui fatti (capelli della vittima, una foto della vittima). Questa può essere interpretata come la firma dell’aggressore e può fornire molte informazioni sulla motivazione. Inoltre, prestare attenzione al modus operandi è importante, soprattutto nei casi in cui si pensa che ci sia un solo colpevole in molti crimini ed e necessario per fare un collegamento tra i casi.
Allo stesso modo, il corpo della vittima, è un’estensione dello scenario del delitto, quindi non possono essere ignorati altri elementi come i referti medici, e ciò che il criminologo può capire. “Leggendo” e cercare di trovare qual è il significato della posizione in cui si trova la vittima, il tipo di ferite che presenta, in quali condizioni erano… ecc. Studiare tutti questi elementi potrebbe aiutare a fare un’ipotesi per scoprire qual’è significato intimo per l’aggressore. Altresì, la vittimologia è un elemento fondamentale di studio per i criminologi che si trovano di fronte ad un caso da studiare. Quindi, non è facile studiare una scena del delitto e rispondere alle domande che si presentano durante la ricerca può essere un arduo lavoro. Tuttavia, una partecipazione del criminologo nella indagine, può aiutare la polizia a restringere il campo di ricerca e guidare l’investigazione per renderla più efficace. ©
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