Silvestro MARASCIO

La formazione accademica è intessuta su discipline di matrice politologica e di ricerca scientifica, coniugando l’aspetto teorico di didattica e ricerca, spaziando dal campo dei “security studies” alle scienze giuridiche fino a quello più spiccatamente operativo relativo alla criminalistica applicata.

Laureando in Ricerca Sociale per la Sicurezza interna ed esterna presso l’Università degli Studi di Perugia, ha conseguito il Master in “Antropologia filosofica e forense, criminologia e tecniche investigative avanzate” alla Pontifica Facoltà S. Bonaventura di Roma, perfezionandosi in “Scienze criminologiche e criminalistiche”, presso la Seconda Università di Napoli, ed in “Computer forensics e data protection” all’Università Statale di Milano. Dopo aver seguito  corsi in scienze diplomatiche e consolari ed in diritto internazionale umanitario consegue il titolo di “Consigliere Qualificato per l’applicazione del Diritto Internazionale Umanitario nei conflitti armati e nelle crisis response Operation”. Allo stato sta ultimando il Corso di Alta formazione in criminalistica applicata presso la Ra.S.E.T. di Roma.

Autore di ricerche e pubblicazione nel settore dell’identificazione dattiloscopica, ha svolto docenze e/o relazioni su tale argomentazione per l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università Popolare di Reggio Emilia, istituti di formazione militari e l’Osservatorio Italiano di vittimologia.

Insignito di onorificenze nazionali ed estere, è membro dell’International Association for Identification (European Chapter), dell’European Association for Biometrics e del Digital Forensics Alumni di Milano

 

 


 

Articoli pubblicati

Valutazioni sull’analisi delle impronte digitali (II parte) -
di Silvestro Marascio, Rachele Selvaggia De Stefanis, Nicola Caprioli (N. I_MMXXIII)
L’importanza identificativa delle impronte digitali e, più in generale, dei dati biometrici è oramai risaputa e spazia sempre più tra contesti di carattere nazionale e transnazionale. Pietra miliare, per la definizione concettuale sugli studi biometrici applicati alla sicurezza, fu sicuramente l’attività del francese Alphonse Bertillon.
Valutazioni sull’analisi delle impronte digitali (I parte) -
di Silvestro Marascio, Rachele Selvaggia De Stefanis, Nicola Caprioli (N. IV_MMXXII)
L’importanza identificativa delle impronte digitali e, più in generale, dei dati biometrici è oramai risaputa e spazia sempre più tra contesti di carattere nazionale e transnazionale. Pietra miliare, per la definizione concettuale sugli studi biometrici applicati alla sicurezza, fu sicuramente l’attività del francese Alphonse Bertillon.
Il fotosegnalamento: prassi ed obblighi giuridici -
di Silvestro Marascio (N. IV_MMXVII)
Per fotosegnalamento si intende la prassi svolta dalle Forze dell’Ordine nell’acquisre le impronte papillari, digitali o palmari, al soggetto nei cui confronti si trovano ad operare, unitamente alla fotografia, ai dati anagrafici e descrittivi. Le impronte papillari rappresentano, unitamente al DNA, uno degli strumenti investigativi maggiormente noti per giungere all’identificazione di un individuo.
Utilità delle impronte papillari per l’identificazione personale -
di Silvestro Marascio (N. II_MMXVI)
Tribunale di Milano, Ufficio del GIP, sentenza n. 12380 del 18 giugno 2015 e depositata il 27 novembre 2015. Con la sentenza pronunciata nel giugno 2015 viene prosciolto dall’accusa di rapina un giovane calabrese, ricondotto al reato di cui è accusato da un’impronta digitale, repertata su uno scooter utilizzato per la rapina, e da una tipica espressione dialettale udita dagli astanti durante il fatto (i rapinatori erano travisati). Il GIP non ha ritenuto le fonti di prova utili per addivenire ad una sentenza di condanna “oltre ogni ragionevole dubbio” utilizzando per le proprie motivazioni il “teorema di Bayes”.
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