Gli strumenti tecnologici atti all’intercettazione sono sempre più sofisticati e permettono di acquisire ogni elemento della vita privata, consapevoli o meno che ognuno di noi può essere. Non sappiamo e non sapremo, forse mai, dove tutte queste informazioni confluiscono. Per evitare che ogni Ufficio della Procura della repubblica proceda in ordine sparso, la realtà di una certificazione degli strumenti utilizzati, affidata a personale terzo e adeguatamente attrezzato sotto il profilo tecnico può sicuramente costituire uno strumento di grande utilità.
Non credo abbia bisogno di molti riscontri l’affermazione per la quale le vaste potenzialità di intrusione nella vita privata dei cittadini possa mettere a rischio la loro riservatezza, la loro dignità, gli interessi privati e pubblici, economici e sociali di cui sono titolari. Neppure ha bisogno di molte sottolineature il fatto che si tratti di beni protetti dalle Costituzioni (di molti paesi) e dalle Convenzioni internazionali. Gli strumenti tecnologici sono sempre più sofisticati e permettono di acquisire ogni elemento della vita privata, consapevoli o meno che ognuno di noi può essere.
Si tratta di “beni” che hanno un grande valore economico come risulta dai profitti acquisiti dai “padroni” di questi mezzi di penetrazione nei nostri comportamenti, come, peraltro, noi stessi possiamo sperimentare nella nostra vita quotidiana. Non sappiamo e non sapremo, forse mai, dove tutte queste informazioni confluiscono.
Il dato ha anche risvolti per noi direttamente pregiudizievoli in relazione alle attività delle organizzazioni criminali, più o meno diffuse.Il discorso ha risvolti particolari quando questi strumenti sempre più invasivi, come detto, possono essere utilizzati – nei nostri confronti – non solo per difendersi, ma per verificare i nostri comportamenti illeciti o illegali così da incidere attraverso il processo penale, soprattutto, nella libertà personale.
La libertà personale, contrapposta appunto al potere dello Stato autorizza nella misura in cui può ledere il bene più prezioso dell’individuo trova ampia tutela, come detto, nelle Costituzioni e nelle Carte. Proprio la tutela attraverso l’Habeas Corpus è alla base della democrazia e dei principi di garanzia del processo penale.
Alcuni episodi risalenti nel tempo, non lontano, peraltro, avevano già evidenziato come i dati conservati dai gestori del traffico, potevano costituire una pericolosa fonte di dossieraggio, consentendo poi ai loro possessori un uso del tutto improprio, nonché illecito.
Invero, nonostante la predisposizione di garanzie, non mancano dei possibili vulnera nella catena di acquisizione e di conservazione.Anche recenti episodi, interpretabili come elementi meramente tecnici sia nella trasmissione, sia nella acquisizione, hanno evidenziato la necessità di garanzie a vario livello.
Le norme già prevedono che il Ministero predisponga una verifica dell’idoneità degli strumenti di captazione, che l’informatica – in qualche modo – rende particolarmente vulnerabili. Ma è soprattutto nella fase successiva di gestione che è necessario intervenire per assicurare la genuinità delle procedure. Si deve trattare di figure indipendenti ed idonee ad assicurare le massime garanzie, sia in termini individuali, di reputazione, sia oggettivi che di capacità tecniche.
La predisposizione di strutture attrezzate presso le Procure della Repubblica sembrano pertanto richiedere – come del resto previsto – adeguate strumentazioni tecniche in ordine alle quali gli utilizzatori debbono fornire il massimo grado di affidabilità.
Dovrebbero essere evitate scelte non necessariamente adeguate da parte dei procuratori in un contesto di forte ricadute economiche e concorrenziali.
Per evitare che ogni Ufficio proceda in ordine sparso, sulla base di scelte individuali, ancorché trasparenti, ma connotate alle prassi dei singoli uffici di procura, la proposta di una certificazione degli strumenti utilizzati, affidata a personale terzo e adeguatamente attrezzato sotto il profilo tecnico, nel settore nevralgico della sicurezza informatica, investito di salde competenze professionali e morali, per storia e preparazione mirate a questa funzione, attraverso la predisposizione di un atto che ne garantisce la caratura, può sicuramente costituire uno strumento di grande utilità.
Bene hanno fatto gli organi istituzionali della Magistratura e degli organi investigativi a porre il problema delle garanzie, individuando la risposta adeguata – soprattutto in funzione preventiva – ai rischi di pregiudizi per i singoli così da assicurare la funzionalità degli accertamenti. ©
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