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USA: Baltimora è la prima città ad approvare un programma di sorveglianza aerea con tecnologia militare

Baltimora è la prima città degli Stati Uniti che ha approvato formalmente l’utilizzo della tecnologia di tipo militare nota come Wide Area Persistent Surveillance nel tentativo di combattere il crimine, probabilmente aprendo le porte a ulteriori programmi di sorveglianza negli USA. E’ noto infatti che la città di Baltimora sia diventata negli anni un campo di battaglia costituzionale per le questioni nazionali sulla privacy pubblica.

Il 24 aprile 2020 un giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti ha dato il via libera a progetto pilota noto come Aerial Investigation Research approvato in precedenza dal Board of Estimates della città. Il progetto sarà coordinato operativamente dal dipartimento di polizia di Baltimora che ha stipulato un contratto (in allegato) di Persistent Surveillance Systems con la società privata Arnold Ventures , fondata dal filantropo texano John Arnold. Il costo stimato del progetto è di circa 3,7 milioni di dollari.

Tre aerei equipaggiati con telecamere ad alta risoluzione sorvoleranno il 90% della città di Baltimora, fino a 12 ore al giorno per sei mesi. Le telecamere ad alta risoluzione che equipaggiano gli aerei raccoglieranno immagini pari a 32 miglia quadrate ogni secondo e saranno elaborate per creare una registrazione video a bassa velocità dei movimenti all’aperto di chiunque, consentendo alla polizia di tracciare retroattivamente i movimenti di una persona da qualsiasi luogo. I dati delle immagini saranno archiviati dalla società per 45 giorni, a meno che non vengano utilizzate per un’indagine.

Tra i motivi per cui è stato dato il via libera al programma, il giudice Richard D. Bennett ha citato il livello altamente rilevante di violenza che affligge la città di Baltimora, che ha assistito a più di 300 omicidi in ciascuno degli ultimi cinque anni.

Il commissario di polizia di Baltimora Michael Harrison ha dichiarato di essere soddisfatto della sentenza del tribunale federale e che consentirà alla polizia cittadina di proseguire con il programma come previsto.

“La pianificazione dell’attuazione del programma è stata misurata e deliberata, mettendo in atto ulteriori garanzie, supervisione e revisione”, ha dichiarato Harrison in una dichiarazione rilasciata dal dipartimento. “Prendo molto sul serio l’utilizzo di ogni strumento legale e morale per affrontare i livelli inaccettabili di violenza che spesso assediano le nostre comunità più emarginate. Il programma sarà sottoposto a un attento esame durante questa fase pilota e continuerò a essere cautamente ottimista riguardo al potenziale. In definitiva, i dati ci mostreranno l’efficacia di questa tecnologia come potenziale strumento per il dipartimento nel risolvere e ridurre il crimine violento. ”

L’American Civil Liberties Union (ACLU), che aveva intentato causa per bloccare il progetto, ha annunciato che farà immediatamente appello contro una decisione del tribunale federale. Secondo l’ACLU la sentenza del tribunale non è una sentenza definitiva.

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