MICROSOFT SECURITY INTELLIGENCE REPORT: IL 24% DEI COMPUTER NON HA L’ANTIVIRUS

di Antonio de Martino

Microsoft Security Intelligence Report – Volume 14 – July through December, 2012

Microsoft ha pubblicato la versione aggiornata del suo rapporto sulla sicurezza, constatando che il 24 % dei PC è privo di antivirus, antimalware o di qualsiasi altra protezione contro i pericoli informatici provenienti dalla rete. Fra i paesi più colpiti dal fenomeno della mancata protezione, l’Egitto (40%) seguito dall’India (30%), Russia (29%), Stati Uniti (26%), Sud Africa (24%).


 

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita di pubblicazioni riguardanti incidenti nel cyberspazio ad opera dei maggiori produttori di antivirus, ma anche di organizzazioni del settore e di grandi service provider del calibro di Microsoft. Il Microsoft Security Intelligence Report è infatti un documento che fa principalmente il punto sulle minacce che affliggono i sistemi prodotti dalla stessa società. Analizzandone le pagine è possibile constatare come, nel corso del tempo, le minacce siano aumentate e gli attaccanti si siano confermati alla costante ricerca di nuove tecniche e vulnerabilità per compromettere i sistemi.

Guardando al passato, per diverso tempo è apparso che i virus fossero l’unico pericolo da cui doversi difendere nel mondo informatico ma, in effetti, questi hanno avuto meno “clamore” dei trojan e di altri malware. Il motivo è piuttosto semplice e deriva anche dal fatto che i virus sono nati in un’epoca prima della connettività a Internet, che ha reso più semplice la diffusione dei cosiddetti worm, ovvero piccoli programmi in grado di replicarsi e distribuirsi attraverso la rete sfruttando autonomamente le debolezze dei vari sistemi collegati tra loro. La loro caratteristica di diffondersi introducendosi velocemente in tutti i computer che risultano vulnerabili può generare una quantità di traffico tale da compromettere la disponibilità dell’infrastruttura di rete, causandone in certi casi addirittura il blocco. Per avere un’idea degli impatti di un fenomeno di questo tipo basta ricordare il worm Sasser che nel 2004 causò disservizi a livello mondiale, interrompendo addirittura per alcune ore le comunicazioni via satellite dell’agenzia France Press.

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